Dopo più di due anni di pandemia di Covid, le imprese si trovano oggi ad affrontare una nuova sfida. L'inflazione sta salendo in tutta Europa e i prezzi del carburante e delle materie prime sono in aumento. Per le aziende, questa situazione spesso significa cercare di far fronte a costi sempre più alti per tenere la propria attività in salute.

In questo articolo, passeremo in rassegna alcuni interventi che potrebbero aiutare le piccole imprese a chiudere il bilancio senza ripercussioni negative.

Di fronte a un ingente aumento dei costi, spesso si è tentati di agire d'impulso, abbattendo le spese aziendali. Non sempre, però, questo approccio è il più conveniente. Le attività che apportano i tagli più ingenti in tempi difficili si trovano spesso in difficoltà nel riprendersi. Il nostro consiglio, quindi, è di puntare a ridurre i costi in modo da non nuocere all'azienda né alla sua possibile crescita futura.¹

Pensate strategicamente al migliore approccio per l'azienda e stabilite le priorità di conseguenza.¹ Un esempio? Lo sviluppo di un nuovo prodotto potrebbe essere rimandato a tempi migliori, o al contrario diventare un passo determinante per consentire la crescita del fatturato a lungo termine. La raccomandazione dei consulenti di PwC è quella di "sfrondare" i costi delle attività essenziali dell'azienda, preservando le spese destinate alle attività che vi differenziano dai competitor.¹

Le misure di contenimento dei costi immediate sono importanti: non trascurate gli interventi più semplici, come la riduzione degli sprechi o la ricerca di alternative più convenienti per le vostre operazioni essenziali. Tuttavia, di fronte all'emergenza costi, McKinsey raccomanda di pianificare le attività sul medio e sul lungo termine, ma anche sul breve termine, da svolgere entro uno o due mesi al massimo.²

Le attività a medio termine, ovvero quelle da introdurre nell'arco di sei/dodici mesi, potrebbero consistere in un upskilling del personale in alcuni ambiti, nel favorire l'efficienza o nell'individuare nuovi fornitori. Senza tralasciare i cambiamenti che richiederanno anche due o tre anni per essere portati a termine, come la valutazione di nuovi modelli di business o la ristrutturazione della supply chain, per favorire la crescita aziendale nel lungo periodo.

Se l'aumento dei costi riguarda anche le vostre forniture, potrebbe essere il caso di rinegoziare i prezzi con i vostri fornitori. Potreste riuscire a raggiungere accordi soddisfacenti per entrambe le parti, come sconti in caso di pagamento tempestivo delle fatture. Un'altra possibilità potrebbe essere quella di effettuare ordini più consistenti, per ottenere un prezzo unitario più vantaggioso. A seconda della natura della vostra supply chain, un'altra possibilità potrebbe essere quella di valutare mezzi di trasporto o tratte più convenienti (ma magari più lenti) o di capire se gli approvvigionamenti a lunga distanza sono ancora confacenti alle vostre esigenze. Non dimenticate i benefici di lavorare con fornitori che comprendono la vostra attività e conoscono bene i vostri prodotti. Una volta vagliate tutte le strade possibili con i fornitori attuali ma senza risultati, può valere la pena rivolgersi ad altri fornitori per valutare soluzioni alternative.²

I progressi tecnologici e le nuove modalità di lavoro hanno trasformato in variabili alcuni costi aziendali che tradizionalmente erano considerati fissi. Un esempio tra tutti è quello degli ambienti di lavoro: uffici grandi e costosi potrebbero non essere più necessari se il personale lavora a distanza per gran parte del tempo.³ Per gestire con efficacia la vostra attività, ormai, magari bastano soltanto alcune scrivanie in una struttura di co-working, con la possibilità di prenotare sale riunioni a seconda delle necessità. Analizzate e rivalutate con cura le operazioni quotidiane dell'azienda, per individuare possibili canali di risparmio.

Investire in nuovi sistemi per risparmiare potrebbe sembrare controintuitivo. Tuttavia, le tecnologie che migliorano l'efficienza e la produttività possono aiutare la vostra impresa a far fronte a costi più elevati in altri ambiti dell'attività.² Ad esempio, gli investimenti nell'automazione di alcune mansioni potrebbero liberare personale da dedicare ad altri ambiti, per generare maggiore valore per l'azienda.⁴ Oppure, i sistemi digitali dotati di strumenti di analisi rappresentano spesso un valido aiuto per individuare possibili aree di miglioramento.⁵

In tempi difficili, è giusto concentrarsi sui prodotti e i servizi che offrono i margini di profitto maggiori. Ma, come punto di partenza, prendetevi il tempo di rivedere il margine di ciascun prodotto o servizio che offrite.⁶ Nei periodi di inflazione elevata, alcuni esperti suggeriscono di farlo a cadenza trimestrale.⁶

Valutate quindi di concentrare i vostri sforzi sui profitti piuttosto che su altri indicatori di performance, come il fatturato o il volume di vendita.⁷ Individuate i prodotti più redditizi: cosa serve per aumentare le vendite di quel prodotto del 10 o del 20%? Potreste recuperare fondi da prodotti meno redditizi? 

Prima di ribaltare l'aumento dei costi sui vostri clienti applicando prezzi più salati, valutate attentamente il vostro price point e la vostra strategia. Quanto del successo del vostro prodotto sul mercato è dovuto al suo valore? Aumentando il prezzo perdereste dei clienti? In alcuni casi, la mossa più intelligente potrebbe essere addirittura una riduzione dei prezzi (o l'accorpamento di prodotti per offrire più convenienza), ma solo se giustificata da vendite sufficienti a compensare la riduzione del margine per unità.⁸ Analogamente, alcuni prodotti potrebbero essere più sensibili alle variazioni di prezzo rispetto ad altri, quindi è importante comprendere a fondo la percezione del rapporto qualità-prezzo da parte della propria clientela.⁸ Se optate per un aumento dei prezzi, adottate cifre che consentano un certo margine, per assorbire ulteriori aumenti marginali dei costi ed evitare di aumentarli di nuovo dopo pochi mesi.⁶